TERAMO – Come nelle famiglie teramane si contraggono contratti più favorevoli con i gestori dei pubblici servizi anche il Comune avrebbe dovuto, e forse voluto, risparmiare dal passaggio al regime di convenzione Consip per i consumi dell’energia elettrica. Il Movimento 5 Stelle ritiene invece che questo ha provocato un danno economico ingente al Comune teramano, quantificabile in circa 450mila euro. Questo non solo perchè in Consip si è pagato di più, ma anche perchè il ritardo nel passaggio al nuovo regime ha provocato un aggravio di circa 135mila euro per essere rimasti nel limbo, nel cosiddetto mercato di salvaguardia, a costi ovviamente non agevolati. Il sindaco aveva anche costituito un gruppo di lavoro per analizzare le spese della luce. Ebbene questo gruppo ha verificato che il pssaggio di gestore non ha fatto risparmiare, perchè le tariffe sono nettamente superiori: il totale fa 313.590. M5S ritiene però che ci siano responsabilità dell’Ufficio tecnico «che ha disposto il passaggio a Consip, senza prima verificare le intestazioni dei contatori», determinando un ulteriore danno alle casse del Comune «poiché lo ha collocato nell’ambito del mercato di salvaguardia, spendendo altri 135.579 euro». «Questi Dirigenti – scrivono i grillini in Comune – che hanno determinato un simile spreco e che, seppur pagati lautamente per amministrare la cosa pubblica, non partecipano agli incontri per risolvere la situazione, verranno premiati a fine anno?». Il riferimento è anche alle assenze sistematiche dei rappresentanti dell’Ufficio tecnico alle riunioni del gruppo di lavoro. «Forse – conclude M5S – il sindaco farebbe meglio a fare una seria riflessione su queste persone».
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